martedì 19 maggio 2015

La linea sottile tra riso e pianto,come rendere il dramma?

Quanti esempi si potrebbero fare di tentativi ridicoli di far piangere? Non li contiamo e non li facciamo neanche, parliamo invece di cosa rende drammatico un evento in uno schermo.
Qualunque evento può diventare drammatico e qualunque dramma può diventare comico, ce lo insegna la storia della settima arte.
Credo che, fondamentale per la resa di un atto drammatico, sia la struttura psicologica del personaggio e l'interpretazione dell'attore, più che della frase in sè, basti pensare a "La stanza del figlio" alla scena di - tutto è sbeccato in questa casa-, cogliete qualcosa di drammatico nella frase? assolutamente no, è una frase come le altre. Eppure, Moretti, che nel film conosciamo come personaggio maniacale nelle sue fissazioni,  rende la scena triste e drammatica tanto da fartici rimanere a pensare interi minuti prima di capire perchè hai provato quella sensazione.
Ho fatto un esempio lampante di un concetto che è insito nel cinema:
Le emozioni che il film ti fa provare sono, talvolta, inspiegabili ad un occhio poco attento o alla prima visione, eppure il motivo si nasconde tra le righe e i fotogrammi della sceneggiatura e dell'interpretazione. Basta un momento, un elemento, uno sguardo o una risata fuori posto per farti giungere quella sensazione che un buon regista voleva farti giungere.
Detto questo, mi oppongo al concetto che ridere è più difficile di far piangere, tutto ha la stessa difficoltà se si vuol fare con carattere quella determinata scena.
Qui, quando il significato ti arriva in sensazioni, ma è nascosto, è nascosta anche l'arte di fare cinema...
Se una scena vi trasmette un'emozione particolare, non esitate! riguardatela tre,quattro, cinque o anche mille volte e capirete perchè!

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