domenica 17 maggio 2015

Mercy: reinterpretare King è un azzardo ma, a volte, funziona.

Si, si... è Carl di The Walking dead il ragazzo, passiamo al film?
Cornwell dirige Mercy, un film della Blumhouse che aspettavo da una vita, perchè tratto da uno dei miei racconti preferiti.
Fedele al racconto non lo è, chiaramente, per esigenze di regia e di pubblico. Chi ha letto il racconto sa che un INT/CUCINA/NOTTE per novanta minuti, sarebbe risultato a dir poco noioso ed è qui che il regista caccia il meglio.
Un budget non altissimo, si vede, ma idee che funzionano e che non variano o stravolgono il significato del racconto di Stephen King.
La sceneggiatura non sembra avere punti deboli e la recitazione è perfetta. Effetti speciali non bellissimi e, a volte, anche le luci sembrano quasi mancare totalmente. Insomma, un prodotto da vedere e da apprezzare ma accettandone dei punti deboli. Il regista, non famosissimo sicuramente, dimostra qualità che ha e che vanno a migliorare rispetto ai suoi film precedenti. Insomma Mercy mi piace, facile! L'ho visto e lo rivedrei e ne consiglio la visione.
Mercy: 82/100

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